Un pizzico di bizantino, una spolverata di normanno ed una manciata di borbonico.
Questi sono solo una parte degli ingredienti principali per la realizzazione di uno dei monumenti del Patrimonio dell'umanità (UNESCO), facente parte dell'Itinerario Arabo Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale: la Cappella Palatina!
Storia
La costruzione della Cappella Palatina, che significa "cappella del palazzo", risalirebbe all'anno di incoronazione di re Ruggero II di Sicilia, cioè al 1130. Sorta come oratorio privato del re dentro il palazzo reale, oggi Palazzo dei Normanni, la cappella era un tempo isolata e pertanto se ne potevano vedere le cortine murarie esterne. Attualmente la cappella è completamente avvolta dalle strutture del palazzo. Essa sorge in un momento di grande creatività, in cui operarono insieme artisti di origine e sensibilità diverse ed il risultato fu un capolavoro all'interno del quale è riconoscibile la politica di tolleranza adottata da Ruggero II. Il re ci mostra come qui si incontrarono la cultura orientale e quella occidentale ma non solo, poichè, osservando attentamente il pavimento, è possibile vedere dei mosaici, costituiti da pietre preziose, tipico della cultura araba.
I mosaici ed il Cristo Pantocratore
I suoi interni costituiscono uno dei più alti esempi di integrazione fra architettura e arti figurative. La ricchezza dei decori è impressionante, in particolare quella dei mosaici bizantini, considerati tra i più importanti in terra siciliana, che rivestono tutte le pareti in alto delle navate. Le pareti, gli archi, gli intradossi, la cupola, il presbiterio sono ricoperti da mosaici che mostrano la Genesi, le vite di Cristo e degli Apostoli Pietro e Paolo, santi, angeli e profeti, in un trionfo di luce che nasce da milioni di tessere dorate. Su tutti spicca il Cristo Pantocratore benedicente, all’interno della cupola. Il soffitto in legno della navata centrale, inoltre, è decorato con intagli e dipinti di stile arabo (muqarnas). In ogni spicchio sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte islamica e del paradiso coranico.
Curiosità
Le iscrizioni che troviamo sulle pareti sono sia in latino che in greco, questo testimonia il fatto che, in questa piccola cappella al tempo di Ruggero II, le due componenti religiose si controbilanciavano e che le celebrazioni venissero officiate in greco e in latino.
Contatti
É possibile conoscere gli orari di visita e costo del biglietto tramite il sito ufficiale della Cappella Palatina, o nella sezione dedicata al turismo sul sito del comune di Palermo. Degna di nota è la possibilità di fare un tour virtuale della cappella, comodamente seduti, ma vi esorto a non perdere l'occasione e visitarla fisicamente poichè ne resterete affascinati.