Chi vive a Palermo o chi ha avuto modo di visitare questa incantevole città, ha potuto notare con i propri occhi che la città è colma di monumenti e chiese in ogni dove e di ogni stile. Varie civiltà si sono susseguite nel capoluogo siciliano e ognuna di esse ha dato vita a qualcosa di particolare.
Ci sono chiese famose per la loro bellezza e compostezza, villini in stile Liberty da fare invidia al mondo, palazzi nobiliari in cui si respira ancora la storia del passato e, tra tutti questi luoghi, spicca la “poco conosciuta” ma ormai famosa “CAMERA BLU O CAMERA DELLE MERAVIGLIE” e la parola “MERAVIGLIA” le si addice perfettamente.
Se non la si vede con i propri occhi è veramente difficile percepirne la bellezza, ma proverò ugualmente a descrivervela augurandomi di suscitare in voi curiosità e desiderio di visitarla. In città ogni anno, e precisamente ad ottobre, è possibile visitare nell'ambito del progetto “Le vie dei tesori” una serie di “tesori” architettonici e non solo. Ed è stato proprio due anni fa, più o meno, che nella lista dei tesori da visitare era presente la camera delle meraviglie. Sarà stato il suo nome ad incuriosirmi e così un sabato pomeriggio mi sono messa in fila pure io per poterla visitare.
Sita in pieno centro storico, esattamente in via Porta di Castro, all'interno di un edificio settecentesco e nascosta fino al 2014, rappresenta l'arte araba in tutto il suo splendore. Fino a quell'anno, infatti, era sconosciuta anche ai proprietari della casa. Si tratta infatti di una delle stanze di una normale casa abitata da una famiglia palermitana che nel 2014 inizio' dei lavori di ristrutturazione in tutta la casa e anche in quella camera. Lo stupore nacque quando, grazie ai lavori, si scoprì che sotto le pareti di quella stanza si nascondeva qualcosa di molto particolare e ...di blu!!!
I lavori furono completati e venne portata alla luce una “tipica” camera araba con decorazioni e scritte che, ancora oggi, dopo vari studi intrapresi da filologi di tutto il mondo, sono di dubbia comprensione. C'è chi asserisce che si tratti di alcune lettere e simboli che si ripetono più volte rappresentando una sorte di “rito misterico”; c'è chi invece parla solamente di scritte decorative senza particolari significati nascosti. Beh, col tempo magari si saprà di più, ma intanto mi ha lasciato stupefatta tanto da consigliarla ai più. Quindi, se avete voglia di catapultarvi nel mondo di “Aladdin” ..non perdete l'occasione di andarla a vedere di presenza e sono certa che non ve ne pentirete!!
Si ringrazia Caterina Vitale per il suo prezioso contributo.